Catastrofi naturali: l’assicurazione è un obbligo di legge
Ondate di calore sempre più forti e persistenti, seguite da temporali improvvisi e violentissimi. L’estate appena trascorsa ci ha ricordato quanto sia urgente affrontare i cambiamenti climatici e le catastrofi naturali che ne derivano.
Gli anni dal 2015 al 2023 sono stati i più caldi mai registrati, con il 2023 che si distingue come l’anno più caldo di sempre e il 2024 che con tutta probabilità, secondo i climatologi di Copernicus, stabilirà un nuovo record.
Il continuo rialzo delle temperature ha portato a un aumento significato degli eventi meteorologici estremi e perdite globali per 250 miliardi di dollari complessivi.
La vulnerabilità del territorio italiano mette a rischio le imprese
In Italia, il numero degli eventi meteorologici estremi è in costante crescita sia nelle regioni dell’arco alpino (Lombardia, Veneto e Piemonte le più compite) che sulle zone costiere (in particolare di Sicilia, Calabria e Puglia), rileva Legambiente.
Dati che mettono in luce la crescente vulnerabilità del nostro territorio, con alluvioni, frane e terremoti che minacciano non solo la sicurezza delle persone, ma anche la stabilità economica delle imprese.
Ricordiamo tutti le pesanti conseguenze dell’alluvione in Romagna del 2023: in soli due giorni sono caduti fino a 500mm di pioggia che hanno provocato danni per cui solo il 6% dei colpiti era assicurato.
Assicurazione contro le catastrofi ambientali: un obbligo di legge
Nonostante la crescente minaccia derivante dal cambiamento climatico, l’Italia è tra i paesi meno assicurati contro le catastrofi naturali: l’87% delle perdite non è coperto da polizze assicurative, in netta controtendenza rispetto a quanto avviene in paesi come Gran Bretagna, Svizzera e Francia. Questo gap di protezione espone le imprese italiane a rischi enormi e compromette la loro capacità di riprendersi dopo un disastro.
L'attuale normativa prevede che, entro il 31 marzo 2025, tutte le aziende dovranno obbligatoriamente assicurarsi contro i rischi catastrofali quali sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. Questa misura è pensata per potenziare la resilienza delle imprese, riducendo l’uso di fondi pubblici per la ricostruzione post-calamità.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede l'attuale normativa (Legge di Bilancio del 30/12/2023 n. 213 e successive modifiche):
- Obbligo di assicurazione: tutte le imprese italiane ed estere con stabile organizzazione in Italia, tenute all'iscrizione nel Registro delle Imprese, dovranno sottoscrivere una polizza che copra i danni causati da catastrofi naturali.
- Copertura obbligatoria: terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali dovranno essere coperti da assicurazione.
- Scoperto: scoperto massimo consentito 15% del danno.
L’inosservanza di questo obbligo non solo espone le aziende a rischi elevati, ma potrebbe anche escluderle da contributi, sovvenzioni o agevolazioni finanziarie derivanti da risorse pubbliche, specialmente in caso di eventi calamitosi.